mercoledì 11 dicembre 2013

CORSO DI TIRO CON L'ARCO MEDIEVALE IN LEGNO (longbow) IVa lezione

Con la quarta lezione del corso di tiro 2013/2014, tenutasi, presso il campo di tiro della Compagnia in Via San Dionigi, 77 (zona Corvetto) a Milano, sabato 8/2/2014, si è concluso il 1° corso 2013/2014.

Sono aperte le iscrizioni al 1° corso 2014, con le solite modalità e cioè:

1) quattro lezioni di tre ore ciascuna, da tenersi il sabato o la domenica o, previo accordo, in altre giornate
2) arco, frecce, parabraccio e bersaglio sono a cura dell’istruttore
3) alle lezioni possono partecipare non più di tre allievi per corso
4) per iscriversi basta mandare una mail a info@compagniabianca.it indicando il nome e il numero di telefono. Sarete contattati personalmente dall’ istruttore



Per le immagini della IIIa lezione, vai qui:

http://compagniabianca.blogspot.it/2014/01/iiia-lezione-corso-di-tiro-1-20132014.html

 

mercoledì 4 dicembre 2013

CORSO DI TIRO CON L'ARCO MEDIEVALE IN LEGNO (longbow)

L'11/12 inizia il corso di tiro. Le lezioni si terranno, fino a maggio, presso il campo di tiro della Compagnia in Via San Dionigi, 77 (zona Corvetto) a Milano con le seguenti modalità: 


1) quattro lezioni di tre ore ciascuna, da tenersi il sabato o la domenica o, previo accordo, in altre giornate
2) arco, frecce, parabraccio e bersaglio sono a cura dell’istruttore
3) alle lezioni possono partecipare non più di tre allievi per corso
4) per iscriversi basta mandare una mail a info@compagniabianca.it indicando il nome e il numero di telefono. 


Sarete contattati personalmente dall’istruttore

mercoledì 16 ottobre 2013

CONSIGLI DI LETTURA

Uno dei testi più importanti sulla guerra nel Medioevo è il saggio di Sir Charles Oman, A History of Art of War in the Middle Ages. E' stato scritto nel lontano 1924 in due volumi, per un totale di quasi mille pagine; il primo per il periodo 378-1278, il secondo per il periodo 1278-1485. Ne esiste un' edizione stampata nel 1978 dalla Methuen Co Ltd di Londra. Purtroppo è in inglese ma potete leggerne alcune parti, tradotte qui:
http://www.compagniabianca.it/contributi/contributi.html

http://www.compagniabianca.it/contributi/contributi28.html

http://www.compagniabianca.it/contributi/contributi29.html


  • .............Il regno di Edoardo I costituisce una pietra miliare nella storia dell'esercito inglese poiché mostra i primi segni dello sviluppo di un nuovo sistema tattico da ques
    ta parte della Manica, differenziandosi dagli usi continentali per la sempre più grande importanza che veniva assegnata alla fanteria equipaggiata con armi da lancio. Questo è, in breve, il periodo nel quale il longbow per la prima volta si pone in primo piano come l'arma nazionale...............

    GLI INGLESI IN IRLANDA, 1169-75 (dal vol. 1 pag. 402)

  • .............Nessuno dei baroni che vinsero l'Irlanda marciò con successo senza un ampio contingente di arcieri, e dopo qualche tempo li fecero montare a cavallo in modo che potevano esser in grado
     di stare al passo coi cavalieri in ogni avvenimento di guerra e non dovevano essere lasciati indietro nelle avanzate rapide o negli inseguimenti. Giraldus Cambrensis nel suo Expugnatio dedica la parte migliore di un capitolo per spiegare il vantaggio che gli arcieri gallesi fornivano agli invasori ed esorta i comandanti del suo tempo ad allargare la proporzione di Gallesi tra le loro truppe, a causa della loro agilità e rapidità che li rendeva in grado di inseguire gli irlandesi su terreni pesanti o montani, dove gli uomini ricoperti di maglia potevano inseguirli solo lentamente o per niente. Alcune descrizioni di battaglie mostrano come gli anglo-normanni riuscirono ad aver ragione dei loro avversari.............

venerdì 11 ottobre 2013

Consigli di lettura

Sono usciti, negli ultimi anni, alcuni interessanti testi, tutti ben illustrati, sull' arcieria storica. Ne presentiamo 4, due inglesi e due italiani.

Buona lettura.

Hugh D. H. Soar

The Crooked Stick: A History of the Longbow

Yardley, Penn.: Westholme Publishing, 2004. ISBN 1-59416-002-3 256. xii + 243 pp. 91 b/w illustrations; index. $24.95 or £15.99 cloth.




I segreti dell’ARCO DA GUERRA INGLESE

dall’autore de ”IL BASTONE STORTO”

“Splendidamente entusiasmante….il libro di Soar è indispensabile” – Bernard Cornwell

HUGH D.H. SOAR

con Joseph Gibbs, Christopher Jury, and Mark Stretton

LA RICOSTRUZIONE COMPLETA E L’ANALISI DELLE PRESTAZIONI DI UNA LEGGENDARIA ARMA MEDIEVALE

“Lo storico Hugh D. H. Soar si è unito a Mark Stretton, mastro fabbro, Joseph Gibbs, mastro arcaio, e Christopher Jury, esperto costruttore di frecce (fletcher), con lo scopo di dimostrare in che modo l’arco da guerra e le relative frecce e punte, potevano essere costruite ed usate. Oltre a mostrare la costruzione completa di un arco, a partire da essenze adatte e selezionate e come le apposite punte di freccia venivano forgiate e fissate alle aste, I segreti dell’arco da guerra inglese fornisce informazioni sulle prestazioni che oggi è in grado di fornire un arco da guerra d’oggi, compresa l’efficacia rispetto a materiali diversi e, per la prima volta, il suo utilizzo verso bersagli mobili, poiché gli archi venivano spesso rivolti contro soldati a cavallo. Forti di queste nuove informazioni, Soar effettua un’analisi sia dei successi che dei fallimenti dell’arco da guerra in numerose importanti battaglie. I segreti dell’arco da guerra inglese è illustrato a colori e in bianco e nero e fornisce un prezioso aiuto a tutti coloro che sono appassionati di storia militare medievale, arcieria e tecnologia.” De re Militari

HUGH D. H. SOAR ha scritto molto sul long bow, compreso Il bastone storto: una storia del longbow e Il romanzo del tiro con l’arco: una storia sociale del long bow, anch’esso disponibile per i tipi della Westholme Publishing.

JOSEPH GIBBS è un talentuoso mastro arcaio che si è specializzato nella costruzione di repliche dell’arco da guerra

CHRISTOPHER JURY è un esperto costruttore di frecce (fletcher) e attualmente svolge ricerche sull’arcieria Anglo-Sassone

MARK STRETTON, mastro fabbro, detiene il record mondiale per il tiro con il long bow più potente.

WESTHOLME PUBLISHING, MILITARY HISTORY/MEDIEVAL HISTORY 978-1-59416-126-1
www.westholmpublishing.com

Design: Poor Richard
Printed in U.A.S. 9/10
Copyright 2006 Hug D.H. Soar, Mark Stretton, Joseph Gibbs, Christopher Jury

$ 19.95


Hugh D. H. Soar




Carlo Dalessi, Frecce dal Passato, Innexta S.r.l., Milano, 9/2013, € 14,90


INDICE DEL LIBRO

Pag. 4     INTRODUZIONE

Pag. 7                     Parte prima - LA STORIA
Pag. 9                     Capitolo 1  - STRANE STECCHE DI LEGNO
Pag. 33                   Capitolo 2  - AQUILE E DRUIDI
Pag. 47                   Capitolo 3  - FRECCE VICHINGHE E FRECCE DEL RE
Pag. 65                   Capitolo 4  - LA CROCE E LA SPADA
Pag. 79                   Capitolo 5  – L’ARCO, ARMA DELLA PLEBE
Pag. 87                   Capitolo 6  – IL LUNGO ARCO DA GUERRA
Pag. 109                 Capitolo 7  – UN MOMENTO DIFFICILE
Pag. 115                 Capitolo 8  – UN’ARMA TRAVOLGENTE
Pag. 133                 Capitolo 9  – NON LI FERMO’ NEMMENO LA PESTE
Pag. 149                 Capitolo 10 – GLI ARCIERI NON BASTANO MAI
Pag. 155                 Capitolo 11 – UN GRANDE PROGETTO
Pag. 167                 Capitolo 12 – PALIZZATE DI TASSO
Pag. 191                 Capitolo 13 – NON BASTA VINCERE
Pag. 209                 Capitolo 14 – IL MIRACOLO DELLA FEDE
Pag. 217                 Capitolo 14 – IL CERCHIO SI CHIUDE

Pag. 243                 Parte Seconda – L’ESPERIMENTO
Pag. 251                 Capitolo 1 – I PRIMI PASSI
Pag. 261                 Capitolo 2 – LIBRI SCRITTICON AGO E FILO
Pag. 271                 Capitolo 4 - L’UOMO ARCIERE

Pag. 277               Parte Terza – LA TECNICA
Pag. 279                 Capitolo 1 – L’ARTE DELL’ARCERIA: UN NUOVO ARCIERE
Pag. 285                 Capitolo 2 – UNA MODERNA SCUOLA, VECCHIA DI 600 ANNI. L’ARCIERE
                                                 DEVE IMPARARE A NON DISTRUBARE IL LAVORO DELL’ARCO
Pag. 289                 Capitolo 3 – QUANDO L’ARCIERE ENTRA NELL’ARCO
Pag. 293                 Capitolo 4 – PIEGA L’ARCO, POI TENDI LA CORDA
Pag. 303                 Capitolo 5 – DEFINIZIONI
Pag. 307                 Capitolo 6 – INCORDARE L’ARCO
Pag. 311                 Capitolo 7 – FALSA CORDA
Pag. 313                 Capitolo 8 – LA CORDA DELL’ARCO
Pag. 323                 Capitolo 9 – QUELLO CHE E’ MEGLIO NON FARE
Pag. 327                 Capitolo 10 – L’ASTA
Pag. 345                 Capitolo 11 – SCEGLIERE L’ALBERO GIUSTO
Pag. 351                 Capitolo 12 – L’ELASTICITA’
Pag. 369                 Capitolo 13 – I PUNTALI DELL’ARCO
Pag. 373                 Capitolo 14 – LA COSTRUZIONE DELL’ARCO
Pag. 403                 Capitolo 15 – CONCLUSIONE

Pag. 407                 RINGRAZIAMENTI

Pag. 408                 BIBLIOGRAFIA


Recensioni:

SENZ'ALTRO DA LEGGERE, PER CHI SCOCCA FRECCE 
15 ottobre 2013

di Marco Dubini

Questa recensione è su: Frecce dal passato (Formato Kindle)

Mi piace molto lo sforzo di Carlo di attualizzare la storia dell' arcieria, in particolare quella europea, per renderla fruibile, anche storicamente, a chi oggi crede nel tiro con l' arco storico, fornendo all' arciere moderno strumenti concreti per ritrovare le proprie radici, che sono antichissime.

Nella bibliografia, numerosissime pubblicazioni della Osprey, che non sono propriamente opera di storici.
Mancano invece in bibliografia opere, secondo me, fondamentali o importanti, relativamente alla storia militare e dell' arcieria, come quelle di Oman, Rausing, Settia, Morse, Kolias, Klopsteg e altri ancora.
Ho notato che l' editing, purtroppo, lascia molto a desiderare (bibliografia, errori di stampa, ripetizioni etc.). La rilegatura, nella versione cartacea, che costa € 14,90 è assai approssimativa....

Recensione di anonimo da: http://books.google.it/books...

Parere di un arciere storico medievale - 
Conosco l'autore, sapevo dell'uscita del libro e l'ho letto in un paio di giorni. 
Certamente un parere di parte. 
Il libro può essere a torto scambiato per un saggio storico, per la cura con cui è stata scritta la parte iniziale.
Il libro può essere scambiato per un manuale di tiro con l'arco, per gli interessanti consigli e la parte tecnica finale.
In realtà, il significato più importante del libro è l'affascinante viaggio dentro la storia, fatta attraverso gli occhi di un arciere. Se qualcuno è interessato a capire quale è il senso più profondo di praticare oggi il tiro con l'arco tradizionale e storico, deve leggere questo libro.

Carlo Dalessi in azione...








L'ARCO DI BALEISON - (2008) Manuale di costruzione dell'arco storico di Ascani Enrico, € 15 
Per informazioni scrivere a: enricolarc@libero.it

Enrico Ascani

sabato 21 settembre 2013

CORSO DI TIRO CON L'ARCO MEDIEVALE IN LEGNO (longbow)

Sono aperte le iscrizioni ai corsi che si terranno, da ottobre a maggio presso il campo di tiro della Compagnia in Via San Dionigi, 77 (zona Corvetto) a Milano con le seguenti modalità: 
1) quattro lezioni di tre ore ciascuna, da tenersi il sabato o la domenica o, previo accordo, in altre giornate
2) arco, frecce, parabraccio e bersaglio sono a cura dell’istruttore
3) alle lezioni possono partecipare non più di tre allievi per corso
4) per iscriversi basta mandare una mail a info@compagniabianca.it indicando il nome e il numero di telefono. Sarete contattati personalmente dall’istruttore

domenica 30 giugno 2013

Nocetum: un sepolcreto medievale e reperti romani

La Compagnia Bianca ha sede presso l'Associazione Nocetum, a Milano, in Via San Dionigi, 77 (www.nocetum.it). Lì abbiamo il nostro campo di tiro e il luogo dove ci riuniamo. Vi è anche una chiesetta che contiene affreschi del XIV secolo; il tutto a poche centinaia di metri dall'abbazia di Chiaravalle.
I recenti lavori di ristrutturazione del pavimento della chiesetta hanno rivelato un tesoro archeologico.
Gli scavi, interrotti nel maggio scorso, riprenderanno in luglio.

Lasciamo parlare la Fondazione Telecom, che finanzia gli scavi, e il Corriere della Sera...


A Nocetum, i lavori per il rifacimento della pavimentazione della chiesetta dei Santi Filippo e Giacomo hanno portato alla luce un sepolcreto medievale, di cui si conosceva la presenza sulle carte, e diversi reperti di origine romana del periodo compreso tra il 340 e il 343 d.C., che raccontano come questo luogo abbia avuto una sua parte importante nella storia d'Italia e del mondo, fin dai tempi dell'Editto di Costantino.
Il 7 maggio 2013, nei locali dell'Associazione Nocetum Onlus è stata ospitata la conferenza stampa in cui sono stati presentati i risultati della scoperta e dei lavori degli archeologi, oltre ai risultati del progetto sostenuto da Fondazione Telecom Italia, "Nocetum, una risorsa viva in città", e alle prospettive per il futuro.
«Oltre alle sepolture, quasi certamente medievali, vi sono materiali ben più antichi, che ci danno un indizio importante di una preesistenza che al momento non possiamo datare con esattezza, ma che speriamo di poter valutare con più precisione se, come ci auguriamo, ci sarà la possibilità di aggiungere nuovi dati, continuando le ricerche archeologiche.»

Anna Maria Fedeli, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia
«Abbiamo voluto scommettere su un progetto che, ampliando un lavoro di rete e investendo su ricerca e tecnologia, si proponeva di portare alla luce un bene di grande valore storico, culturale e ambientale, eppure poco conosciuto, come Valle dei Monaci, rendendolo più visibile e più facilmente fruibile. Auspichiamo che il contributo di Fondazione Telecom Italia, che con i suoi progetti connette cultura e tecnologia, territorio e maestria, serva a creare modelli virtuosi emulabili da altre realtà.»

Marcella Logli, Segretario Generale Fondazione Telecom Italia

da: www.fondazionetelecomitalia.it 


Tombe dei primi cristiani
nella chiesetta del Nocetum

La scoperta durante i lavori per la ristrutturazione: reperti del secondo-terzo secolo

Alcune delle tombe scoperte nella chiesetta (Fotogramma)Alcune delle tombe scoperte nella chiesetta (Fotogramma)
Reperti dei primi secoli del cristianesimo sono stati scoperti nella chiesetta dei santi Giacomo e Filippo, in via San Dionigi, nel Parco Sud, una zona in cui la città di Milano sconfina nella campagna, facendo intuire la presenza radicata di una comunità che permetterebbe di aggiungere importanti tasselli alla storia del capoluogo lombardo. Gli scavi nella chiesetta, animata dalla comunità Nocetum e aperta alla città, erano cominciati a marzo. Il risanamento della chiesetta di Nocetum, ammalorata dall'umidità, era tra la azioni previste dal progetto «La valle dei monaci torna a vivere per Milano. Nocetum, risposta per la città», finanziato da un bando di Fondazione Telecom Italia dedicato proprio ai «Beni invisibili». Tra i reperti, una tomba di infante sopra lo scheletro di un adulto, come se un bambino fosse stato sepolto tra le braccia di un genitore. E ancora, la tomba di un infante con corredo e alcune monete risalenti all'epoca di Magnenzio.
La necropoli del NocetumLa necropoli del Nocetum    La necropoli del Nocetum    La necropoli del Nocetum    La necropoli del Nocetum    La necropoli del Nocetum
La chiesetta di Nocetum (Fotogramma)La chiesetta di Nocetum (Fotogramma)
IL PROGETTO - I lavori nella Chiesetta, che è luogo di preghiera e accoglienza ecumenica della comunità di Nocetum, hanno portato alla luce il sepolcreto medievale di cui si conosceva la presenza dalle carte, nonché importante materiale di origine romana: cocci, alcuni dei quali smaltati, pietre e una moneta risalente al periodo tra il 340 e il 343 Dc, che racconta di come questo territorio abbia avuto una sua parte nella Storia già almeno dai tempi dell’Editto di Costantino. Quasi due mesi di lavori, coordinati dalla soprintendenza ai beni Archeologici della Lombardia e diretti dall’Architetto Alberico Barbiano di Belgiojoso, con la supervisione di Silvia Lusuardi Siena, docente di Archeologia all’Università Cattolica di Milano, della giovane archeologa Federica Matteoni e di un gruppo di studenti di Archeologia della Cattolica da lei coordinati sul campo.
MATERIALI PIU' ANTICHI - Per Anna Maria Fedeli, della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, molti sono gli elementi importanti emersi grazie agli scavi: «Oltre alle sepolture, quasi certamente medievali, vi sono materiali ben più antichi, che ci danno un indizio importante di una preesistenza che al momento non possiamo datare con esattezza, ma che speriamo di poter valutare con più precisione se, come ci auguriamo, ci sarà la possibilità di aggiungere nuovi dati, continuando le ricerche archeologiche».
ETA' ROMANA - «Là dove i cataloghi episcopali (XI sec.) ricordano la sepoltura di Onorato, arcivescovo milanese al tempo della conquista longobarda - ha notato Lusuardi nel corso della conferenza stampa - nonché il palazzo e la zecca di Federico Barbarossa, le ricerche hanno accertato l’antichità della chiesetta dei Santi Giacomo e Filippo di Nosedo, fornendo un nuovo tassello per ricostruire la storia di una porzione del contado ora periferia meridionale della città. Lo studio del materiale ceramico e delle monete restituiti dallo scavo, che, ad un primo esame, si scalano tra età romana e XVII secolo, consentirà di gettare luce sulla cronologia di frequentazione dell’area, che in questa fase preliminare rivela preesistenze finora sconosciute».
da: http://milano.corriere.it